RGE o Reflusso gastro esofageo
Gli anti acidi e gli inibitori di pompa protonica sono tra i farmaci più venduti al mondo. Il loro scopo è quello di tamponare l’acido nello stomaco o di non farlo produrre in quantità eccessiva.
Chi di noi non ha percepito almeno una volta nella vita quel senso di acidità\”sbuffo acido” che risale dall’esofago? Se capita ogni tanto perché si esagera o si mangia un cibo fritto allora è accettabile, se invece il problema è persistente, ecco che allora l’acidità diventa gastrite e nei casi più gravi di persistenza può portare negli anni a malattie gravi come l’esofago di Barrett o patologie molto più gravi.
Ci sono diversi fattori che possono contribuire al suo sviluppo fra cui sovrappeso/obesità, fumo di sigaretta, ernia iatale e assunzione di alcuni farmaci, senza dimenticare lo stress e uno stile alimentare poco corretto. L’alimentazione è il settore in grado di incidere in maniera incredibilmente efficace e rapida.
La cosa che mi stupisce da sempre, è che mediamente le persone cercano nel farmaco l’unica soluzione ad un problema provocato dal cibo senza cercare nella gestione del cibo la soluzione al problema!
Non sarebbe più logico gestire la composizione e la scelta dei cibi? Certo che SI!
La mia esperienza sul campo, negli anni mi ha insegnato, che se mangiamo correttamente il problema si risolve quasi sempre perché attraverso un corretto stile alimentare possiamo gestire la composizione del cibo, agevolando la digestione ed eliminando tutti i disturbi classici dell’RGE e\o della gastrite.
Il meccanismo che crea il reflusso
Vi spiego ora con un esempio pratico uno dei meccanismi alimentari per cui lo stomaco si gonfia e rallenta lo svuotamento gastrico che favorisce il reflusso.
Siamo a pranzo, mangiamo un piatto di riso o di pasta, si alza l’insulina che ci porta in ipoglicemia e toglie glucosio al cervello creando sonnolenza, si attivano i processi digestivi ma non possiamo dormire, dobbiamo lavorare e non possiamo addormentarci o rilassarci sul divano per digerire. A quel punto si attiva il sistema nervoso simpatico e disattiviamo quello che servirebbe per la digestione: il parasimpatico. Il simpatico attraverso l’adrenalina rallenta l’afflusso di sangue allo stomaco, inibisce l’attività della muscolatura gastrica, rende lasso il piloro che non svuota più in maniera veloce lo stomaco verso il duodeno e, se è vero che pur si abbassa l’acidità gastrica, qualche goccia o più di acido trabocca verso l’alto creando i classici sintomi del reflusso. A questo punto percepiamo immediatamente bruciore di stomaco(pirosi), eruttazione acida e successivamente abbassamento della voce, raucedine, tosse fastidiosa e a volte disturbi al cuore con extrasistole più o meno percepite.
Quale dieta per il reflusso?
La gestione della giornata dovrebbe essere ben organizzata dal punto di vista alimentare.
In generale i pasti devono essere frequenti e di corretta composizione.
La colazione è obbligatoria e può essere fatta ad esempio con della frutta abbinata a due uova e un thè verde invece che le classiche fette biscottate con marmellata e caffè latte.
A pranzo evitiamo il classico piatto di riso o pasta abbinandoci della verdura cruda o cotta, una fettina di carne o pesce aggiungendo della frutta o del pane.
Gli spuntini di metà mattino e metà pomeriggio sono obbligatori, ma evitiamo gli snack e gli yogurt e i pacchetti di cracker. Gli spuntini più efficaci sono a base di frutta con l’aggiunta di una piccola fonte proteica.
Lo spuntino del pomeriggio in particolare, ci aiuta ad arrivare a cena senza la fame vorace che ci fa aprire il frigo e prendere la prima cosa che troviamo.
La cena va conclusa due ore prima di coricarci e non dev’essere abbondante: possiamo iniziarla con un frutto per poi proseguire con della verdura cotta abbinata ad un secondo di carne o pesce e un po’ di pane come contorno.
Cibi pro e cibi contro
Possiamo distinguere tra i cibi che provocano sempre il reflusso nelle persone predisposte, e quelli che invece danno fastidio solo in fase acuta.
Pomodori, arance e agrumi in genere, un bicchiere di vino, un pezzettino di cioccolato diversamente da quello che si può pensare, non sono causa di gastrite o di RGE e sono da evitare solo nella fase infiammatoria e quindi dolorosa. Questi cibi possono essere consumati senza alcun problema se vengono seguite delle buone regole nella composizione e nella gestione del timing dei pasti.
Se seguiamo una dieta adeguata, possiamo permetterci anche un caffè a stomaco pieno!
Attenzione alle spezie che vanno testate individualmente e che non devono essere consumate in quantità eccessiva – Peperoncino, pepe, curry e tutte le spezie piccanti inclusi i peperoni piccanti sia freschi che liofilizzati, sono invece da evitare nella totalità dei casi.
Vietati i cibi fritti e l’uso di alimenti troppo grassi come carni grasse e salse con panna;
Bibite gassate meglio evitarle o ridurle al minimo, mentre un bicchiere di vino ci può stare, purchè sempre a stomaco pieno, meglio se rosso e fermo e mai in fase acuta del RGE.
In presenza d’individui predisposti, ci sono pasti che favoriscono l’insorgenza di RGE come riso o pasta quando assunti da soli. Se non si vuole rinunciare a questo primo piatto, la quantità deve essere moderata, e deve essere sempre accompagnato da una verdura meglio se cruda con una piccola fonte proteica (limitando l’uso di condimenti troppo grassi come burro o peggio ancora margarine). La quantità di olio va limitata al minimo nei sughi. L’ olio utilizzato dev’essere possibilmente extra vergine d’oliva e a crudo. Non usare burro o olio in cottura, per evitare che si attacchi il cibo potete sperimentare le pentole in pietra eccezionali a questo scopo.
Evitare l’uso eccessivo di formaggi, perché determinano una maggior produzione di acido nello stomaco e nel tempo, questo può portare a gastrite e reflusso sia per la presenza possibile del lattosio che per i grassi contenuti.
Meglio evitare il latte e limitare al minimo i gelati a base lattea.
Prestate attenzione anche al consumo continuativo di passati di verdura, spremute e succhi di frutta, yogurt e superalcolici.
Consumate al massimo uno tra questi alimenti caffè, thè nero e cioccolato, per non più di una volta al giorno, e ancora una volta unicamente a stomaco pieno. Se anche così dovessero dare fastidio vi consiglio di toglierli in prima battuta, reinserendoli solo dopo che le corrette abitudini alimentari avranno portato beneficio.
Masticare con calma e avere un tempo adeguato per il pasto aiuta sicuramente non solo per la parte digestiva ma anche per la gestione dello stress.
Ricordate infine che la cosa più importante in assoluto è di non avere mai lo stomaco vuoto: Il digiuno favorisce il reflusso! Fate sempre 5 pasti al giorno: colazione, pranzo e cena e due spuntini uno a metà mattino e uno a metà pomeriggio.
Normalmente si consiglia di non andare a letto con lo stomaco pieno. La mia esperienza di questi anni mi porta a dire che il reflusso acido in posizione supina avviene quando si mangia scorrettamente perché una buona alimentazione accelera la peristalsi intestinale e lo svuotamento gastrico. L’ernia iatale è sicuramente predisponente ma un’alimentazione corretta ne riduce drasticamente gli effetti.
Se dunque volete togliervi questo fastidioso disturbo perché non provare a correggere la vostra alimentazione!