Mental Coach equipe Fortuna.
Federica Tisato
Mindfulness significa riuscire a…
“[…]porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”. (Jon Kabat-Zinn).
Praticare la Mindfulness vuol dire quindi coltivare la consapevolezza nel momento presente, riuscendo a vedere con sufficiente distacco quello che c’è a livello emotivo, fisico e di pensiero.
Questa pratica nasce alla fine degli anni ’70 dalla mente di Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare dell’Università del Massachusetts, esperto di meditazione vipassana. Kabat-Zinn sviluppò il protocollo standardizzato l’MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) per la riduzione dello stress e ne verificò scientificamente l’efficacia in pazienti affetti da dolore cronico refrattari agli analgesici. Successivamente sono stati sviluppati molti altri protocolli con applicazioni cliniche e non, tutti validati scientificamente.
Grazie alle evidenze scientifiche sull’efficacia della Mindfulness in diversi campi (potenziamento dell’attenzione e della memoria, regolazione delle emozioni, sviluppo della creatività e del pensiero divergente) si è assistito alla sua applicazione nei contesti aziendali più all’avanguardia e attenti al fattore umano, come strumento per la crescita personale, per il benessere psicofisico e per l’empowerment delle risorse.
Quali sono i vantaggi della Mindfulness nei contesti organizzativi?
Problemi, urgenze, decisioni difficili, momenti di conflittualità e, più in generale, momenti stressogeni (che minano alla funzionalità e impattano sulla prestazione) fanno parte della quotidianità lavorativa e non sempre possono essere eliminati. Tuttavia, è possibile imparare a gestirli attivamente invece di subirli passivamente
La Mindfulness insegna a riacquisire lucidità e a riprendere consapevolezza delle proprie azioni imparando a disattivare “il pilota automatico”, spesso causa di sequestro emotivo e di reazioni istintive e disfunzionali. Aiuta a vivere con maggiore cognizione le situazioni stressogene, prendendo la distanza giusta per fronteggiarle al meglio e per generare una risposta intenzionale, il più delle volte diversa da quella dettata dal pilota automatico.
La Mindfulness allena le persone a sviluppare tre abilità fondamentali:
- 1
Il qui ed ora: rimanere ancorati al momento presente, invece di essere coinvolti e trascinati lontano dal passato e/o dal futuro.
- 2
Il decentramento: riconoscere i pensieri in quanto tali, ossia come frutto della propria mente e non come dati di fatto o elementi assoluti. Allenando tale abilità diviene possibile riuscire a lasciar andare i pensieri disfunzionali, senza doverli modificare.
- 3
Stare con quello che c’è: superare la tendenza all’evitamento e al rifiuto nei confronti degli elementi distonici. Questo obiettivo è correlato alla consapevolezza di poter scegliere le proprie azioni/reazioni e su cosa focalizzare il proprio impegno.
Lo sviluppo di tali abilità è finalizzato al potenziamento della regolazione dell’attenzione, della consapevolezza corporea, della regolazione emotiva e della capacità di cambio di prospettiva sul sé, in modo da riuscire ad “oggettivare” i pensieri, le reazioni corporee e i vissuti emotivi che si generano a fronte delle situazioni stressogene.
In tal modo si aiuta la persona, soprattutto nei momenti di criticità operativa e/o relazionale, a riconoscere tempestivamente e a gestire i propri comportamenti reattivi, automatici e disfunzionali, con scelte consapevoli ed appropriate al contesto.
In una prospettiva win-win, il Mindfulness persegue il duplice vantaggio di migliorare il benessere e la qualità di vita della persona ed efficientare le sue prestazioni e performance.